Con l’avvento delle Instamatic, delle fotocamere digitali, dei telefoni che fotografano da soli e con i quali si producono immagini meravigliose, tutti sono diventati provetti fotografi: chi usa una macchina fotografica ha molte più possibilità di sbagliare la foto di uno che fotografa con un cellulare che riconosce la scena e imposta ogni parametro al meglio; la tecnologia ha, tra l’altro, fatto emergere molte persone che hanno una grande sensibilità nell’inquadratura del soggetto.
In realtà c’è sempre una certa differenza tra le immagini del “fotografo della domenica”, il “dilettante” e il “professionista”, indipendentemente dalla attrezzatura che possano utilizzare. Spesso non c’è molta differenza tra dilettante e professionista se non che il secondo di fa pagare per quello che fa e il primo lo fa per divertimento, e magari è anche più bravo del secondo.
La vera differenza sta in che cosa “guardino” i fotografi della domenica e quelli che fanno della fotografia la loro passione o il loro lavoro (notare cosa metto per primo):
- Che cosa sta intorno al soggetto;
- I dettagli relativi al soggetto.
Vicino al soggetto non ci sarà mai un sacchetto della spazzatura, per esempio. Per un “domenicale” è invisibile, per un “professionista” è un pugno in un occhio.
Tendenzialmente, un fotografo sa già che cosa fotograferà, ha già in mente il luogo, la posa, la luce, gli effetti che vorrà dare in fase di post produzione, tutto, anche se fotografa con un cellulare, mentre gli altri tendono ad “aggiungere dopo”.
La stessa cosa accade nell’informatica dove persone totalmente ignare sia sulla soluzione puntuale ad un problema (dettagli relativi al soggetto) che del contesto (che cosa sa intorno al soggetto) pontificano in modo assertivo su come si debba approcciare un intervento.
Se cercassi di dispensarvi un autorevole parere tributario, che cosa mi direste?