Dall’avvento di internet a oggi le aziende si sono trasformate in modo radicale. Un cambiamento totale che ha portato alla digitalizzazione di ogni ambito: non manca all’appello il settore doganale. A far proprio questo processo, nel segno del digitale e dell’automazione, Sts Casu, storica realtà genovese, punto di riferimento del settore dal 1985.
“In questi anni il settore è cambiato radicalmente – racconta Alberto Casu, Amministratore Delegato di STS Casu – e la digitalizzazione ha mutato totalmente il nostro mestiere.
Ormai si è digitalizzato tutto. A partire da qualche mese, soprattutto nella parte import, la dogana ha modificato il programma di importazione. Tutti i nostri sistemi si sono dovuti adeguare a queste normative. Pertanto anche il personale ha dovuto seguire dei corsi di formazione per seguire queste procedure più complesse per offrire al cliente un servizio sempre più efficace.”
La digitalizzazione non guarda solo al presente, ma anche al futuro: si tratta di un processo destinato a dominare la scena, accelerando la trasformazione della modalità di lavoro dei doganalisti.
“Ormai si opera molto dall’ufficio, i contatti con la dogana sono più telematici che di persona. La digitalizzazione prenderà sempre più campo, investendo anche le operazioni doganali. In futuro potrebbero subentrare altri incarichi per supportare la dogana verso il processo di digitalizzazione. Professionalità, formazione e supporto dei clienti saranno fondamentali”, prosegue poi Casu.
Il settore doganale nel 2022: oltre alla digitalizzazione, richiesta sempre più professionalità
Oltre alla digitalizzazione il momento storico che stiamo vivendo sta tramutando molto il lavoro del doganalista. Negli anni la normativa è cresciuta, portando alla necessità di competenze sempre più specifiche.
“Nel 1985 la figura dello spedizioniere era più collocata all’interno del territorio, le operazioni doganali si facevano negli uffici della dogana. In questi anni la professionalità ha preso campo. Le nuove norme hanno reso più complessa la materia e quindi è necessaria una maggiore formazione da parte dei doganalisti. A seguito dello scoppio della guerra in Ucraina e con le sanzioni dell’Ue contro la Russia bisogna essere sempre più aggiornati e competenti in merito alle spedizioni verso questi paesi: determinate merci sono soggette a queste limitazioni da parte della dogana”, conclude poi Alberto Casu.