La scrittura degli indirizzi non è una cosa banale, e il metodo per farlo nel modo giusto è addirittura contro-intuitivo.
Avete mai notato che, per consegnare un plico, l’indirizzo deve essere letto alla rovescia?
Si comincia dalla nazione, poi si passa alla città di destinazione, ad un eventuale quartiere identificato dal codice di avviamento postale, la via con il suo bravo numero civico e, infine, il nome del destinatario.
Tradizionalmente, forse per una forma di rispetto, prendiamo la penna e cominciamo a scrivere: Egr. Sig. Tal dei Tali, via delle Ginestre 17, 16999 Genova (Italia). Non è così?
Ma proviamo ad immaginare un metodo nuovo di scrittura degli indirizzi da inserire nei sistemi informatici.
Scrittura degli indirizzi con il Locode?
Per prima cosa partiamo dal Locode. Se lo conosciamo, nazione, località e provincia sono già identificati; se non lo conosciamo, possiamo passare attraverso raffinamenti successivi che ci consentiranno di commettere un numero di errori più basso.
Indicando la nazione, si potrà passare alle informazioni successive usando dei filtri sempre più stretti, finché non saremo costretti a scrivere a mano l’indirizzo e il nome della persona che vogliamo raggiungere con la nostra missiva.
Quello che ci si chiede è perché i diversi software gestionali restino ancorati alla scrittura tradizionale degli indirizzi, quando i dati del Locode sono disponibili gratuitamente e vengono aggiornati ogni sei mesi. In più, su base regionale (intesa come distinzione per paesi), sono spesso disponibili i dati di dettaglio, arrivando perfino alle frazioni comunali, nel caso dell’Italia.
Se proprio non vogliamo rivoluzionare tutto, si potrebbe cominciare dalla compilazione degli archivi anagrafici. Poi, man mano che i programmi applicativi verranno sottoposti a manutenzioni più o meno ordinarie, si potrà procedere ad aggiornare tutto il software.
Non venitemi a dire che aggiungere un campo e spostare un po’ l’ordine di compilazione sia un’operazione titanica. Se si lavora bene tutto risulterà più semplice ed agile, garantendo quindi una migliore qualità del dato.
Farlo vale la pena. Varrebbe.
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