Allerta climatica ed energetica, debolezza del ciclo economico, incertezza geopolitica sono le tendenze che fanno da sfondo alla mappa dei rischi 2023 di Sace. Su supplychainitaly si sottolinea come quest’ultima profili il rischio per il 2023 per le imprese che esportano e investono in circa 200 mercati esteri.
D’altronde negli ultimi tre anni il contesto mondiale ha subito shock di portata epocale: pandemia, invasione russa dell’Ucraina – con conseguente crisi energetica e alimentare – ritorno dell’inflazione sostenuta e fine delle politiche monetarie ultra-espansive. A tutto questo si aggiungono le problematiche legate al cambiamento climatico.
Sul tema relativo all’export globale 2023 e sull’analisi di Sace è intervenuto Alberto Casu, Amministratore Delegato di STS Casu:
Interessante disamina approfondita geopolitica delle prospettive commerciali del mondo e dei rischi ad essi connesse. Si evince in modo evidente che, alla fine, non è la politica il fattore abilitante dello sviluppo economico ma, come sempre, lo sono le imprese. Le imprese, in questo ambiente sterile, tendono ad abbracciare soluzioni conservative quando dovrebbero avventurarsi sul terreno della cultura e dell’innovazione. Cultura e Innovazione sono argomenti che sono saldamente abbracciati, oggi più che mai: cultura intesa come scienza (conoscenza) e tecnologia, e innovazione, guardando a soluzioni e cambiamenti strategici. Senza cultura non si fa innovazione, senza innovazione ci si ferma.
Non secondario è il tema dell’energia, sia in tema climatico che in tema di efficienza dei processi lavorativi: l’energia deve essere messa a frutto, non sprecata. La scienza, il metodo scientifico, la ricerca, la sperimentazione, a tutti i livelli, sono gli strumenti che consentono l’innovazione e lo sviluppo, e per queste cose ci vuole energia. Per formare un ingegnere informatico, o un medico, o un laureato in storia, ci vuole una quantità di energia esorbitante. Quando questa persona non viene valorizzata siamo di fronte ad uno dei peggiori disastri ecologici dovuti allo spreco energetico; al contrario, valorizzare l’energia che è stata necessaria per formare queste persone in termini di cultura garantisce alle aziende la capacità di innovare, svilupparsi e garantirsi di fronte a i rischi connessi alle diverse cause di instabilità: economico-finanziare, climatiche, belliche, ecc. che, spesso, non vengono da sole.
Compito della politica è favorire lo sviluppo dell’innovazione , della cultura, dell’energia tutta e soprattutto fare da scudo alle diverse cause di instabilità che si generano ormai quasi quotidianamente.