di Giuliano Ceccardi – Doganalista
La Bibbia, nel libro della Genesi, narra della Torre di Babele. All’epoca, gli uomini parlavano tutti la medesima lingua e pensavano di poter costruire una torre alta fino al cielo. Ad un certo punto, le persone iniziarono a parlare lingue differenti e il fatto di non capirsi gli impedì di compiere la grande opera.
Se tutti gli operatori della “supply chain” parlassero la medesima lingua, lo scambio di informazioni avverrebbe più velocemente e i risultati diverrebbero immediatamente tangibili. È sicuramente importantissimo conoscere le lingue. Quando però si parla di “problemi doganali” è indispensabile acquisire un bagaglio di competenze specifiche che permetta di trattare i singoli problemi con dovuta perizia. Ecco perché la formazione del Doganalista non è un semplice optional, ma una garanzia di sicurezza.
L’evoluzione del Diritto Doganale
Le normative sono sempre più complesse. Basti pensare all’evoluzione che hanno subito negli anni le fonti del Diritto Doganale. Nel 1973 la normativa era dettata dal T.U.L.D, Decreto del Presidente della Repubblica del 23/01/1973 n. 43. Questo libro raccoglieva buona parte delle nozioni indispensabili per affrontare la materia Doganale.
Il 12 ottobre del 1992 è stato istituito il C.D.C. Reg. UE 2913/92, integrato dalle cosiddette DAC Reg UE 2454/93. Nel 2013 è avvenuta poi una vera e propria rivoluzione. Viene istituito il C.D.U Reg Ue 952, integrato da ben tre Regolamenti applicativi:
- RD Reg Ue 2446/2015
- RE Reg Ue 2447/2025
- RDT Reg Ue 341/2016
Per un totale di più di 1800 pagine.
Il 2 Ottobre del 2017 è stato poi introdotto il sistema delle Customs Decisions Systems che ha creato non pochi problemi – forse troppi – agli operatori del settore.
Oggi, l’Agenzia delle Dogane emette nuove circolari con una frequenza impressionante. Pertanto, è fondamentale stare continuamente attenti alle nuove normative che, sempre più velocemente, andranno a modificare il nostro modus operandi.
Detto questo, ritengo sia necessario fare attività di formazione per il Doganalista. E, per esperienza, posso garantire che l’appetito vien mangiando. La materia Doganale è molto complessa ma, adeguatamente spiegata e studiata, diventa davvero affascinante.
Obbligo di formazione per il Doganalista
Seminare le piantine non è però sufficiente: occorre irrigarle frequentemente in modo che non avvizziscano e secchino. Ai sensi dell’art. 7, comma 3, del decreto del Presidente della Repubblica 7 agosto 2012, n. 137 è stato istituito l’obbligo della formazione continua per gli “Spedizionieri Doganali”.
Citando l’art. 7, comma 1:
«Al fine di garantire la qualità ed efficienza della prestazione professionale, nel migliore interesse dell’utente e della collettività, e per conseguire l’obiettivo dello sviluppo professionale, lo spedizioniere doganale ha l’obbligo di curare il continuo e costante aggiornamento della propria competenza professionale».
Il mio augurio è che l’obbligo alla “formazione continua” per il Doganalista diventi un fatto secondario. Il continuo studio e approfondimento della materia dovrebbe essere dettato dalla sete del sapere e dalla curiosità di approfondire una materia che, ve lo garantisco, più si studia e più affascina.
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