Quando si ha un candidato interessante per una assunzione bisogna impegnarsi per attrarlo. Certo sei tu, imprenditore o responsabile del personale, che meni le danze ma ricorda che, mentre tu valuti il candidato, anche quest’ultimo valuta il suo interlocutore, ciò che chiede e ciò che dice.
Tutti commettiamo degli errori, ma abbiamo mai pensato a cosa possa pensare di noi un candidato quando li commettiamo? Eccone alcuni che sarebbe meglio evitare.
Trasmettere fretta
Un errore grave è trasmettere l’idea che si abbia fretta di terminare il colloquio tamburellando con le dita, guardando l’orologio, dando l’idea che il candidato sia “uno come gli altri”. L’interlocutore si sente non stimato e inizia a pensare di aver perso del tempo, di aver dovuto trovare qualcuno che lo sostituisse in un impegno già preso, di aver guidato un’ora nel traffico e si chiede perché dovrebbe lavorare per questa società che già in partenza non lo stima.
Non approfondire
Un secondo errore è quello di essere superficiali, di non avere una discussione approfondita su pregi, difetti, approccio ai problemi, successi e sconfitte. Anche in questo caso, un approccio superficiale induce dubbi nel candidato sul desiderio di voler iniziare a collaborare con la tua azienda.
Monopolizzare la conversazione
È poi importante lasciar parlare il candidato. Bisogna parlare un po’ per uno, altrimenti finisce che lui ci ha ascoltati parlare della nostra azienda, dell’allenatore di calcio di nostro figlio e dei nostri due gatti neri. Il candidato ha allora l’impressione che si stia cercando qualcuno che ci ascolti, un pubblico plaudente, non un collaboratore al quale affidare mansioni più o meno importanti.
Attenzione al comportamento
Una volta ho fatto “un colloquio” a pranzo con un imprenditore. Questi si è focalizzato sul cibo e si è messo a mangiare come se non ci fosse un domani o meglio: come se il domani ci fosse ma di grande carestia. Detto tutto.
Mancare di sensibilità
Dobbiamo infine avere un minimo di cautela e delicatezza negli argomenti, ricordando che stiamo avendo un colloquio di lavoro non per condividere pensieri, amori e passioni. È probabile che il nostro interlocutore non abbia voglia di condividere le sue opinioni su temi delicati e men che meno che sia interessato alle nostre. Tra l’altro c’è il rischio di offenderlo e, pur essendo professionale ed educato, professionalmente ed educatamente si alzi e ci saluti.