Dopo una vita di lavoro e di generosità verso chi più aveva bisogno, è morto pochi giorni prima di compiere 87 anni Marco Casu. Figura storica degli spedizionieri doganali del porto di Genova, attivo per oltre trent’anni nell’Associazione di categoria Spediporto.
Fondatore, insieme alla moglie Monica Cecilia, della società Casu, negli anni ha contribuito alla nascita e sviluppo della Casu Cad, della S.P.C. e della STScasu, oggi dirette in parte dal figlio Alberto, consigliere di Spediporto, e dalla moglie Annamaria. Aziende che, grazie all’altissima professionalità di amministratori e collaboratori, fanno onore a Genova e al suo Porto e danno lavoro ad oltre 100 persone tra dipendenti e collaboratori.
Quando Marco Casu “inventò” la figura dello spedizioniere di varco
Negli anni ’80, Marco Casu si posizionò con una roulotte al varco di San. Benigno. Lo scopo? Dare un servizio sia agli operatori del trasporto che agli spedizionieri, per il coordinamento entrate/uscite in Porto e il relativo smistamento documentale. Nasceva così lo spedizioniere di varco. Una figura ancora oggi di grande attualità e in continuo sviluppo, riconosciuta da tutte le autorità preposte.
Di Marco Casu ha scritto poc’anzi Maurizio Chiaverini, presidente Agespedo, indirizzandosi al mondo dello shipping e del trasporto:
…molti di noi, fra cui il sottoscritto, lo conoscono da alcuni decenni. È stato e sempre sarà un punto di riferimento importante per la nostra categoria. Una persona sempre educata, sempre a modo, mai un eccesso. Io l’ho sempre visto lavorare ed ho avuto la fortuna ma, soprattutto, il piacere di condividere con lui e altri amici colleghi intere serate, a ridere e a scherzare sulle nostre avventure professionali. Ci si prendeva in giro per i vari aneddoti capitati negli anni e nei decenni passati. Scusatemi, ma non riesco a parlare di lui con al passato. Mi sembra incredibile che non ci sia più.