Di certo, con questo elenco di segnali di allarme non si vuole insegnare ai responsabili del personale a fare il loro lavoro. Questo contributo vuole invece suggerire una lista di cose della quali essi già tengono conto durante un colloquio di lavoro. Anche se non le hanno mai formalizzate nella loro mente. Al contrario, fare attenzione a questi punti potrebbe essere di una certa utilità per chi è alla ricerca di una occupazione, magari la prima.
Forse no, ma forse anche sì.
I segnali d’allarme che è importantissimo riconoscere durante un colloquio di lavoro emergono dagli atteggiamenti del candidato, anche e soprattutto quelli più inconsapevoli. Il messaggio che traspare è negativo quando:
- Non ti guarda negli occhi.
- A domande dirette e rudimentali risponde in modo vago.
- Arriva in ritardo senza una scusa plausibile o legittima.
- Durante il primo colloquio chiede subito quanti siano i giorni di ferie e le pause.
- Non sa che cosa faccia l’azienda e non conosce la funzione della persona con cui sta parlando.
- Parla male del suo datore di lavoro o datore di lavoro precedente.
- Mostra un alto grado di drammaticità nel parlare delle sue esperienze di lavoro precedenti.
- Si muove lentamente e dimostra poca energia.
- Non riesce a rispondere in modo convincente alla “domanda delle domande”: “Per favore, raccontami il più grosso errore che hai commesso nel tuo lavoro negli ultimi tre anni“. Quasi la metà dei capi del personale ritiene che il motivo principale per cui i nuovi dipendenti non vadano bene è che non sono in grado di capire il significato dei “messaggi” che ricevono. Per esempio, sono persone perfette e non sbagliano mai. Quasi tutti raccontano un errore e incolpano prontamente qualcun altro, oppure stanno zitti senza riuscire a pensare ad un errore che hanno commesso – in un triennio.
- È vestito in un modo e ha un linguaggio che non sono appropriati.
- Mastica una chewing-gum durante il colloquio.
- Ha mostrato un comportamento privo di garbo e rispetto. Ad esempio, dopo aver accettato un bicchiere o una bottiglia d’acqua e lascia il bicchiere o la bottiglia vuota sul tavolo, invece di offrirsi di buttarla via.
- Fornisce informazioni o risposte che non sono coerenti o si contraddicono.
- Guarda il cellulare, risponde ad una telefonata o ad un messaggio durante l’intervista.
- Non fa domande per conoscere il lavoro o l’azienda e manca di curiosità per entrambi.
- Mostra un carattere che non è in armonia con il lavoro che dovrà andare a svolgere. Ad esempio, quando un introverso che preferisce lavorare da solo si presenta per una lavoro di servizio clienti – a proposito di lavoro in team, qui la nostra check list per prendere decisioni collettive in modo efficace.
- Si è presentato per “un lavoro“, invece di mostrare voler fare precisamente QUESTO specifico lavoro.
- Non ha mandato subito una lettera di ringraziamento con lo scopo di avere un riscontro in modo tempestivo.
- Ha inviato un messaggio di riscontro ma: era generico e probabilmente utilizzato per tutti i colloqui di lavoro; i nomi sono stati scritti male; la grammatica e le capacità di scrittura sollevano dei dubbi.
- È stato invitato per un secondo colloquio di lavoro o gli è stato chiesto di fornire ulteriori informazioni, ma ha tardato a rispondere.